21 mar 2018

RECENSIONE: Pam Jenoff - La ragazza della neve

TITOLO: La ragazza della neve
TITOLO ORIGINALE: The orphan's tale
AUTORE: Pam Jenoff
SERIE: /
GENERE: Romanzo Storico / Narrativa
POV: Alternato
FINALE: No Cliffhanger
EDITORE: Newton Compton

TRAMA

Noa ha sedici anni ed è stata cacciata di casa quando i genitori hanno scoperto che è rimasta incinta dopo una notte passata con un soldato nazista. Rifugiatasi in una struttura per ragazze madri, viene però costretta a rinunciare al figlio appena nato. Sola e senza mezzi trova ospitalità in una piccola stazione ferroviaria, dove lavora come inserviente per guadagnarsi da vivere. Un giorno Noa scopre un carro merci dove sono stipate decine di bambini ebrei destinati a un campo di concentramento e non può fare a meno di ricordare suo figlio.
È un attimo che cambierà il corso della sua vita: senza pensare alle conseguenze di quel gesto, prende uno dei neonati e fugge nella notte fredda. Dopo ore di cammino in mezzo ai boschi Noa e il piccolo, stremati, vengono accolti in un circo tedesco, ma potranno rimanere a una condizione: Noa dovrà imparare a volteggiare sul trapezio, sotto la guida della misteriosa Astrid. In alto, sopra la folla, Noa e Astrid dovranno imparare a fidarsi l’una dell’altra, a costo della loro stessa vita.


RECENSIONE

“Non possiamo cambiare chi siamo. Prima o poi dovremo tutti affrontare noi stessi.”

Buongiorno Lovers, sono tornata da Tempo di Libri con questo romanzo in borsa e non so dirvi perché, tra tutti i libri che c’erano, ho scelto proprio questo, probabilmente “mi ha chiamata”. Non so nemmeno dirvi perché il genere di romanzo ambientato durante la seconda guerra mondiale mi attiri così tanto ma, appena ne vedo uno che accenna a quel periodo storico, deve essere mio.

La protagonista di questo libro non è una sola ma sono ben due: Noa e Astrid. Le loro vite si intrecciano indissolubilmente sotto il tendone del circo Neuhoff e, se all’inizio tra le due non correva buon sangue, in seguito diventeranno un sostegno l’una per l’altra. 

“Entrambe siamo state abbandonate, esiliate ciascuna a suo modo dalle vite che conoscevamo.”

Noa è una giovane ragazza olandese che si trova costretta dalla famiglia a lasciare il figlio appena nato presso una struttura per ragazze madri in Germania, in quanto concepito con un soldato tedesco. Per sopravvivere lavora come inserviente in una stazione ferroviaria dove una notte d’inverno trova un carro merci pieno di bambini ebrei appena nati e decide d’impulso di prenderne uno e scappare con lui. L’istinto materno rimasto assopito si risveglia alla vista di tutti quei neonati moribondi in quel treno e, inconsciamente, le sembra di avere la possibilità di crescere quel bambino che è stata costretta ad abbandonare. Stremata dal freddo viene trovata in mezzo alla neve da un clown che lavora presso il circo di Herr Neuhoff, il quale le dà la possibilità di rimanere con il bambino solo se si esibirà al trapezio con l’artista di punta: Astrid. Se all’inizio Noa può sembrare una ragazza fragile e sprovveduta, ben presto ci si rende conto che quell’ingenuità tipica della giovinezza, le è stata tolta dalle difficoltà che ha dovuto affrontare e che queste l’hanno resa più forte e determinata a salvare sé stessa e Theo.

“Non potevo rivelargli che volavo più in alto ed eseguivo salti mortali più pericolosi per raggiungere un luogo nell’oscurità dei recessi del tendone dove potevo sentire le risate dei miei fratelli, e dove il rifiuto di Erich non riusciva più a trovarmi.”

Astrid è una donna ebrea che ha lasciato la famiglia circense per sposare, prima dello scoppio della guerra, un soldato tedesco e trasferirsi con lui a Berlino. Purtroppo le leggi emanate dal terzo Reich hanno fatto sì che il suo matrimonio venisse considerato nullo e così Astrid si è trovata costretta a lasciare tutto e ritornare a cercare la famiglia d’origine. Una volta arrivata al paese, però, trova la casa occupata dai nazisti e senza aver più tracce della famiglia e senza più un posto dove andare ha trovato rifugio presso il circo Neuhoff. Il circo è sempre stato la sua vita, per lei è sempre stato un punto di riferimento, ci è letteralmente nata e, fin dalla tenera età, si è esibita come trapezista. Astrid è una donna forte, risoluta e abituata al sacrificio fisico e, quando si vede imporre da Herr Neuhoff la presenza di Noa nel suo numero, si sente minacciata e cerca in tutti i modi di difendere sé stessa e tutto quello che è riuscita a conquistare dopo aver lasciato Berlino. Riuscirà Noa a far breccia nella corazza che Astrid si è creata? E riuscirà a fidarsi a tal punto di lei da affidarle la propria vita?

“Astrid tiene davvero a noi. Lei è la mia famiglia, più di quanto lo siano mai stati i miei genitori. E mi sento parte del circo, proprio come se fossi nata qui.”

Oltre ad Astrid e Noa conosciamo anche altri personaggi, più o meno secondari: come Erich il marito di Astrid o Peter il clown russo che in modo ironico si fa beffe del Fuhrer o Luc che con la sua dolcezza e ingenuità cerca di far innamorare Noa. Ma una nota speciale va a Herr Neuhoff: colui che, nonostante la malattia e la debolezza, cerca in tutti i modi possibili di salvare ebrei facendoli entrare in quella speciale famiglia che è il circo. 

“Solo gli stolti non hanno paura. La paura ci serve per non oltrepassare i limiti. Volevo che tu fossi consapevole di cosa può accadere, in modo che fossi preparata al peggio e facessi tutto il possibile per prevenirlo.”

Nonostante il racconto sia un’opera di fantasia della scrittrice, questa si è ispirata a delle persone vere in cui si è imbattuta durante le ricerche. Sebbene fino a metà del libro non avessi capito bene dove volesse arrivare, nella seconda metà la storia si è svelata ai miei occhi e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa. Non mi resta altro da fare che consigliarvelo…

A presto. 

“Noi gente di circo non vediamo differenza tra le razze o le religioni.”


Editing a cura di kirsten

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