13 mar 2018

RECENSIONE: Leïla Slimani - I racconti del sesso e della menzogna

TITOLO: I racconti del sesso e della menzogna
TITOLO ORIGINALE: Sexe et mensonges: la vie sexuelle au Maroc
AUTORE: Leïla Slimani
SERIE: /
GENERE: Reportage
POV: Femminile
FINALE: Autoconclusivo
EDITORE: Rizzoli

TRAMA

Benvenuti nella «società della menzogna». Una società che santifica la verginità pur essendo la quinta al mondo per consumo di pornografia online. Tredici racconti sulla sessualità in Marocco: tredici testimonianze spontanee raccolte dalla scrittrice Leïla Slimani. Sono voci di donne di estrazione sociale differente, con un livello di istruzione e un sentimento religioso profondamente diversi, eppure parlano tutte la stessa lingua e muovono un atto di accusa senza riserve verso una società in netta contraddizione tra quanto predica e quanto vive.
La studentessa, la prostituta, il medico, l'attivista, il poliziotto ci offrono uno spaccato spietato della vita sessuale in Marocco, fatta di incontri rubati, consumati nei cantieri abbandonati, con la paura di essere scoperti dalla polizia o aggrediti da qualcuno. Il sesso fuori dal matrimonio è proibito per legge, il codice penale sanziona il crimine con due anni di carcere. Non si può abortire, a meno di non essere state violentate. Succede anche che le donne vittime di stupro possano essere sposate dai loro stessi violentatori. Questo è quello che prescrive la legge marocchina oggi, una giurisprudenza scollata dalle esigenze di una comunità per molti versi modernizzata, in cui le donne reclamano il tempo di conoscere e desiderare gli uomini con cui escono e rivendicano la libertà di rifiutarli. Se le ragazze non parlano di sesso in famiglia, né confidano alle amiche le loro relazioni non ufficiali, dall'altra i giovani uomini non sposano donne che abbiano perso la verginità. Che tipo di società è questa? Leïla Slimani, scrittrice premio Goncourt all'apice del successo e acuta osservatrice dell'identità femminile nelle sue infinite declinazioni, lascia alle parole di queste donne la risposta.


RECENSIONE

Buongiorno Lovers, il libro di cui vi parlo oggi è un libro diverso dai soliti che recensiamo sul nostro blog, non è un romanzo rosa o un giallo, non è proprio un romanzo: è un saggio sulla sessualità in Marocco. E’ un testo che si divide in tredici racconti le cui protagoniste sono persone normali che vivono la loro sessualità in quel paese diviso tra tradizione, religione e voglia di cambiamento che è il Marocco. Una delle protagoniste è una dottoressa, un’altra è una prostituta, un’altra ancora è una conduttrice radiofonica poi c’è un poliziotto che parla della sua esperienza lavorativa e di padre che non vuole far subire certe situazioni alla propria figlia e tutto ciò mi ha fatto riflettere, non solo sulla situazione al di là del Mediterraneo ma anche sulla situazione qui in Italia.

“Il mio ex ha frequentato una scuola francese, è molto aperto, molto moderno. Eppure potrebbe sposare solo una donna più giovane e vergine.”

“Loro almeno hanno un menù e possono scegliere ‘alla carta’. Da un lato, le donne con cui vanno a letto. E dall’altro, quelle che sposeranno.”

La prima contraddizione che mi è balzata all’occhio leggendo questo libro è il fatto che i ragazzi marocchini praticano sesso con le coetanee ma si aspettano di sposare una vergine. Le ragazze, di nascosto dalla famiglia e dalla società, possono e vogliono fare sesso ma devono arrivare vergini al matrimonio (alcune famiglie esigono un certificato di verginità!). La polizia può arrestarti se ti trova in situazioni intime (e con intime intendo anche solo essere abbracciati ad un ragazzo), ma poi tutto si risolve se hai i soldi per pagare la multa.

“Mi dispiace dirvelo così, madri, ma se i vostri figli diventano dei molestatori, degli stupratori, dei violenti, dei depravati, dei cattivi mariti, dei maschilisti, non è solo colpa della società e della cultura: siete responsabili anche voi. Invece di ripetere a vostra figlia che è una preda, smettete di dire a vostro figlio che è un cacciatore. Invece di insegnare a vostra figlia a stare zitta, cercate di insegnare a vostro figlio ad ascoltare. Invece di proibire a vostra figlia di portare la gonna, cercate di far capire a vostro figlio che la gonna non è un invito al sesso. Invece di costringere vostra figlia a coprirsi, cercate di spiegare a vostro figlio che la donna non è solo un corpo.”

Un’altra contraddizione che faccio fatica a comprendere è come un uomo possa stuprare la propria moglie. C’è addirittura una legge che dice che se l’uomo sposa la donna che ha stuprato non può essere denunciato. Inoltre se la donna rimane incinta ha il diritto di abortire, ma solo se il figlio viene concepito con il marito. E l’aborto è a pagamento, quindi non tutte le donne possono permetterselo (alcune devono prostituirsi per riuscire a pagarlo!) e il medico può denunciare, se capisce che la donna è single.

“L’emancipazione, mi ha detto, è prima di tutto una presa di coscienza. Se le donne non hanno piena consapevolezza della condizione di inferiorità in cui sono tenute, non faranno altro che perpetuarla.”

Un’altra cosa che mi ha impressionato è che le ragazze tra di loro parlano spesso di sesso e lo fanno in modo crudo, volgare, esplicito e alcune sono molto solidali tra loro. Paradossalmente sono più solidali tra loro le ragazze che hanno un’estrazione sociale povera e che hanno studiato poco che non quelle che vivono nei quartieri modesti e hanno una laurea. Spesso queste ultime si barricano dietro all’insegnamento religioso e, dopo aver ascoltato la confidenza, voltano le spalle alla sorella piuttosto che all’amica.

“Siamo una generazione bastarda, perché siamo gli eredi di un sistema arcaico ma al tempo stesso abbiamo vissuto una rivoluzione tecnologica senza precedenti. In meno di cinquant’anni, siamo passati dall’età della pietra alla modernità. L’unico modo per combattere questo retaggio primitivo, che genera misoginia, omofobia eccetera, è educare le nuove generazioni e soprattutto guardare in faccia le nostre contraddizioni.”

Un ultimo appunto: spesso nel libro si parla di un modello sessuale occidentale dove il sesso, etero e omosessuale, è libero e si può passare da un partner all’altro senza condanne sociali. Ma è davvero così? Davvero, al di qua del Mediterraneo, è tutto così semplice? Certamente abbiamo leggi che permettono l’aborto, che permettono le convivenze, che condannano gli stupri, ma la condanna sociale? E non solo tra adulti ma anche tra i ragazzi che sono coloro che dovrebbero essere più aperti mentalmente. E’ davvero possibile, per una ragazza, vestirsi in modo provocante senza subire avences o molestie? Siamo così certi che l’apparire non è più importante dell’essere? Siamo effettivamente così aperti? Io penso di no. Sicuramente non siamo così chiusi mentalmente come i nostri “dirimpettai” ma il sesso rimane comunque un tabù.

Personalmente penso che è un libro interessante, che è scritto molto bene e che fa riflettere su quanto può essere diversa la vita a poca distanza da noi.

“Probabilmente è questa la prima rivoluzione: le donne stanno conquistando sempre più spazio nella sfera pubblica. Hanno successo, si emancipano. Per gli uomini è un cambiamento enorme, che li lascia completamente spiazzati e produce in loro una perdita di punti di riferimento.”

A presto.

Editing a cura di Nevaeh

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