12 mar 2018

RECENSIONE DOPPIA: Kim van Kooten - Certi segreti

TITOLO: Certi segreti
TITOLO ORIGINALE: Lieveling
AUTORE: Yannick Roch
SERIE: /
GENERE: Young Adult
POV: Femminile
FINALE: Cliffhanger
EDITORE: De Agostini

TRAMA

È il giorno del quinto compleanno di Puck quando una berlina nera passa a raccogliere lei e sua mamma dal marciapiede di un degradato quartiere di Rotterdam. Pochi chilometri, e la sua vita di bambina senza un padre, senza una bici e senza un soldo cambia per sempre. Nella imponente villa di Zwijndrecht, con le sue governanti, il suo giardino e gli enormi vasi cinesi, la vita scorre opulenta e quasi normale. Se non fosse per l'ostinazione con cui il proprietario, il ricco e impegnatissimo Signor Zio, insiste per lavare personalmente i capelli di Puck tre volte alla settimana.
Comincia così, come un disegno infantile un po' sghembo, pieno di ingenuità e di strani colori, il racconto della piccola Puck. Per assumere, mano a mano, le sfumature sempre più fosche e inquietanti della violenza e dell'innocenza tradita. Kim Van Kooten prende una storia vera e drammatica - quella dell'amica Pauline Barendregt e del suo "aspirante papà" - e la trasforma in un inno alla vita. Capace di dare voce a chi non ne ha e di dare forma a ciò che mai vorremmo vedere.


RECENSIONE A CURA DI LAYLA 

Buongiorno Lovers, vi confesso che non so da che parte cominciare a scrivere questa recensione perché sono indecisa sul dire se il libro mi sia piaciuto o meno: il libro è scritto veramente bene, i testi e i dialoghi sono scorrevoli e sono rappresentativi dell’età della protagonista ma, come posso dire che mi è piaciuto un libro che parla di abusi sessuali su di una bambina?

“Voglio che venga giù la scuola, che dal soffitto scenda la lava incandescente. Voglio che la terra si squarci, così da inghiottirci tutti. Voglio che un aereo da combattimento attraversi l’aula, così ci scoppiano i timpani. E poi saremo tutti morti e sordi…”

Puck, all’inizio del racconto, è una bambina di cinque anni che vive a Rotterdam con la madre. Il giorno del suo quinto compleanno arriva una grossa auto nera che le porterà nella loro nuova casa a Zwijndrecht dove comincia la loro vita agiata. Ma questa vita piena di cibo, vestiti costosi e giocattoli nuovi è scandita dai tre appuntamenti fissi a settimana durante i quali il nuovo papà le “lava i capelli”. Il racconto di questi momenti viene effettuato proprio con le parole e con gli occhi smaliziati di una bambina di quell’età. La storia si evolve e vediamo Puck durante gli anni delle scuole elementari, la vediamo crescere, la vediamo diventare consapevole che nel rapporto con il suo nuovo papà c’è qualcosa che non va e lei inizia a sentirsi diversa dagli altri bambini. Anche la descrizione assume toni e vocaboli più precisi e quello che all’inizio si poteva solo immaginare diventa, purtroppo, una triste certezza. 

“Non ci sono altre bambine come me, qui. Mi basta guardarle per capirlo. Loro sono differenti. Mi basta guardarle negli occhi. Sono più felici. Più stupide. Perché non stanno sempre a pensare. A volte temo che potrebbe scoppiarmi la testa, per quanto penso.”

Tralasciando quello che posso pensare di Ludovicus, il nuovo papà di Puck (che è meglio non dire), una parolina sulla mamma la devo assolutamente dire: come diavolo si fa a sposare un uomo del genere? Come diamine si fa a non rendersi conto di quanto sta succedendo sotto il proprio tetto e sotto i propri occhi? Come si fa ad ignorare i segnali che ti lancia una figlia che è obbligata a subire certi abusi e, che nel libro, viene esplicitamente segnalato? Posso capire che, per chi ha sempre vissuto nell’indigenza, avere tutto quello che si vuole sia un traguardo importante ma, come si fa a preferire la ricchezza alla felicità della propria figlia? Certamente ha dimostrato più volte di avere qualche problema mentale ma non posso pensare che una madre possa davvero arrivare a certi livelli…

“Voglio che ricordiate quello che sto per dirvi, adesso e per il resto della vostra vita. Non conta se siete bianchi, come me, neri come Jeffrey o blu come i Puffi… Bene e male non hanno nulla a che fare con il colore. Dipendono da quello che sta dentro a una persona.”

Devo, assolutamente, lasciare un commento positivo per il maestro di Puck, il signor Hofslot: è la prima persona che capisce che l’alunna ha dei problemi famigliari e, anche se non si è mai espresso o non ha mai effettuato alcuna domanda esplicita a Puck, le è sempre stato vicino, l’ha sempre fatta sentire al sicuro. E di questo la bambina si è sempre resa conto, al punto che è la sua persona di riferimento e l’unica persona su cui sa di poter contare.

“E ha ragione. Alla fine la verità viene a galla, per quanti sforzi uno abbia fatto per nasconderla. Per quanto spesso sia il ferro della cassaforte, per quanto sia complicata la combinazione che inventi… è inutile. I grossi segreti vogliono essere svelati. Perché si sentono soli. E perché crescono. Più tieni nascosta una cosa, più essa cresce, e si sente sola.”


Sinceramente non so se consigliarvi la lettura di questo libro perché per leggerlo dovete avere un bel po’ di coraggio: sono rimasta sconcertata dalla chiarezza con cui si descrivono i fatti accaduti, dal modo in cui il racconto si allinea all’età della protagonista e alla sua crescita. Sono rimasta allibita dal fatto che una bambina di dieci anni o poco più si rifiuti di mangiare per non dover vedere il proprio corpo cambiare e attirare così l’attenzione del patrigno. Sono rimasta basita al pensiero di come una bambina possa avere un tale controllo sul proprio corpo attraverso la propria mente. 
Ma quello che mi ha fatto più male è il pensiero che questa è una storia vera…
A presto. 


RECENSIONE A CURA DI NEVAEH

"Sembro una bambina troppo stanca per piangere, che però lo fa lo stesso, perché non può evitarlo e perché le lacrime le danno sollievo." 

Bene, Lovers. 

Vi presento la recensione per me più difficile di sempre. Farò del mio meglio per rispettare questo libro, perché nella sua essenza è prezioso. 

La narrazione di Certi Segreti comincia nel 1975, quando Puck compie 5 anni, e si conclude nel 1984. Conosciamo così l'infanzia di Puck, e la sua infanzia è tutto fuorché sana, nella norma, legittima. 

La madre è quella della peggior specie: non si cura di nessuno se non di se stessa, non ha mai fatto conoscere il padre biologico a Puck e, per non vivere nella povertà si fidanza con quello che inizialmente Puck chiama il Signor Zio. Il Signor Zio è il ricco proprietario di una villa e che più che un padre, anagraficamente, potrebbe essere un nonno per la piccola Puck. 

Dal giorno del trasferimento alla villa, nello stesso giorno del compleanno di Puck, tutto ha inizio.  L'uomo si dimostra un mostro viscido, depravato e potete immaginare quello che fa con la figlioccia. 

E la madre? Sì, la madre continua ad essere cieca nei confronti della figlia, non si rende conto di ciò che succede, distratta dalle frivolezze che ora, coi soldi del neomarito, può permettersi. 

L'unico personaggio adulto che si salva è il maestro di Puck, il signor Hofslot. Per molti versi, non so perché, quando leggevo di lui mi spuntava nella mente l'immagine di Jim Hopper, il capo della polizia del telefilm Stranger ThingsProbabilmente per il rapporto tra lui e Undici. 

Chiusa questa parentesi sui personaggi che fanno parte della vita di Puck, torno a lei. Ho provato una tristezza infinita nel leggere questo libro, nel leggere i pensieri di questa bambina e non posso descrivervi l'angoscia che ho provato nel momento in cui mi è stato detto che il libro è tratto da una storia vera. 

Questo è uno dei motivi per cui, mi spiace, non riesco a dare un voto al libro. Gli argomenti sono troppo forti per essere valutati. A differenza dei contenuti però, posso dirvi qualcosa riguardo la scrittura: eccellente, pulita, mai banale, mai superficiale. 

L'autrice è riuscita comunque a dare una nota delicata, innocente, alla narrazione, cosa per niente semplice, visti gli argomenti. 

Detto ciò, Lovers, vi consiglio questo libro? Sì, ma leggetelo con calma. Per me è stato fondamentale prendermi delle pause durante la lettura, a tratti dimenticarmene per poi, con un bel respiro, riprenderlo in mano. 

A presto, Lovers. 

"La Puck dentro vuole uscire, e la Puck fuori vuole entrare. E la Puck dentro diventa sempre più forte, mentre quella fuori si regge in piedi a malapena per colpa di tutte le bugie che dice." 


Editing a cura di novalee

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