29 giu 2017

RECENSIONE: Anna Loveangel - Al primo sguardo



TITOLO: Al primo sguardo
AUTORE: Anna Loveangel
SERIE: Ka'u Huna #1
GENERE: Romantic Suspence
POV: Alternato
FINALE: No Cliffhanger
EDITORE: Self Publishing




TRAMA: 

“Non sono stata baciata dalla Dea Bendata in nessun campo. Ma arrendermi non fa parte di me. Ho deciso di combattere, di affrontare ogni ostacolo con la giusta dose di autostima. Amo New York, sono libera e lavoro nel locale di mia cugina, dove ho trovato una grande famiglia. Be' ho trovato anche altro. Un uomo presuntuoso, antipatico, irritante e selvaggio. Un collega che mi attira e mi fa sentire "diversa". Un uomo che ha sicurezza,
fascino e sensualità. Jason, il mio personale orgasmo; uno che ha tanto da mostrare. Per capirlo ci vorrebbe un dizionario o forse mi basterebbero le istruzioni per l'uso. Meglio quindi che io, Annie, decida di non pensare a quello che mi nasconde e viva. Sì, questa è la scelta giusta. Anche se, paranoica come sono, avrò perennemente paura di sbagliare.”



RECENSIONE: 

Carissime Lovers, mi sono imbattuta in questo romanzo con grande curiosità iniziale, la stessa che mi spinge alla costante ricerca di un prodotto letterario che stimoli la mia curiosità e riesca ad affascinarmi e coinvolgermi. 
All’inizio gli ingredienti ci sono tutti: una ragazza affascinante, un uomo sensuale con un passato oscuro, un’atmosfera sexy a ritmo di danza. Penserete, faranno scintille? Come non potrebbe essere altrimenti, il testosterone è al massimo e la protagonista parrebbe un  concentrato di bellezza e fragilità, ergo irresistibile. Ebbene ho dovuto ricredermi quando, dopo i primi capitoli nei quali veniva delineato il mondo dei protagonisti, a mio parere anche abbastanza interessante, si inizia a trascurare la cornice narrativa e ci si concentra esclusivamente sui due protagonisti, i quali, sono indubbiamente brillanti ed infallibili sul palcoscenico ma sulle pagine del romanzo perdono mordente. 
Da gazza curiosa e lettrice attenta mi domando dove siano finiti gli altri personaggi e il perché l’autrice abbia volutamente deciso di tenerli lontani dalla nostra attenzione; mi auguro che voglia ricredersi col secondo volume perché alcuni spunti offerti meriterebbero di essere approfonditi, come per esempio raccontarci qualcosa in più sul fratello di Annie, sulla cugina imprenditrice che le ha dato il posto di lavoro come ballerina nel club, sullo stesso club di cui purtroppo conosciamo soltanto qualche accenno. 
Ma voi direte care Lovers, la storia di Jason e Annie avrà colmato da sola il vuoto narrativo della cornice! Invece a mio parere questo non accade, Annie è perennemente confusa, il più delle volte seminuda, vestita in modo seducente ma che pare non le si addica granchè, con un vissuto doloroso nel quale le sono mancati gli affetti e il sostegno necessario, ma il lettore di questo ahimè, sa davvero poco o niente. 

"Le donne hanno mille espressioni, 
Annie ne possiede almeno un centinaio in più." 


Il personaggio di Jason invece mi ha francamente deluso, sappiamo che è bello, affascinante, sensuale ma cotanta bellezza la leggiamo e basta, a mio parere non traspare minimamente. Jason non risulta nemmeno antipatico o arrogante cosa che avremmo volentieri gradito ma risulta solo verbalmente inopportuno, alla costante ricerca di nomignoli  per la protagonista e frasi ad effetto che farebbero congelare il Sahara. Purtroppo il personaggio maschile rispecchia appieno un macho costruito a tavolino: muscoli, cervello da primario di neonatologia ma che balla il caraibico, battuta pronta, arroganza, addirittura fantasia sessuale, un passato dannato. Insomma dov’è l’umanità? Dove sono i difetti, dov’è la fallibilità dell’uomo? Non necessitavamo di Robocop per amare un personaggio maschile, anzi son convinta che far emergere le fragilità vere dell’uomo avrebbe contribuito a rendere Jason un personaggio che  rimane nel cuore anche quando la serie è terminata. 


"Poteva scegliere una maglia diversa, 
quella schiena nuda con la stoffa a intreccio che finisce negli shorts è un colpo basso. 
Che colpisce veramente in basso."


Chiaramente questa recensione è e resterà solo l’opinione di una persona singola e pertanto invito a leggere il romanzo, ad esprimere un parere che sia costruttivo nei confronti di chi comunque ha l’immenso coraggio di buttarsi anima e corpo nella scrittura creativa e affrontare le critiche di una lettrice. Invito invece Anna Loveangel a continuare a dar voce ai suoi personaggi, approfondendone il contesto in cui vivono e operano, curando il lessico e i dettagli, di cui ogni lettore è affamato. 






Recensione di Black_Lilium
Editing a cura di Kirsten


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