TITOLO: Solo la verità
TITOLO ORIGINALE: I need to know
AUTORE: Karen Cleveland
SERIE: /
GENERE: Thriller
POV: Femminile
FINALE: No cliffhanger
EDITORE: DeA Planeta
TRAMA
crolla in un istante. Perché a restituirle lo sguardo dal pc di Yakov sono gli occhi scuri e profondi di Matt. Il suo Matt. L’uomo della sua vita e padre dei suoi quattro figli. Di colpo non è più solo il futuro professionale di Vivian a essere in discussione, ma il suo presente, il suo passato. Mentre dentro di lei ogni certezza va in pezzi, la memoria corre a ritroso: l’incontro fortuito e quel caffè rovesciato sulla camicia di Matt (le goffe scuse di lei, il sorriso di lui); il primo appuntamento nel ristorantino italiano; l’improbabile proposta di matrimonio in aeroporto; la ricerca della casa perfetta nei sobborghi di Washington; la nascita di Luke. Una bugia lunga dieci anni. Un incubo privato destinato a trasformarsi in concitato intrigo politico dove la posta in gioco si fa di ora in ora più alta.
RECENSIONE
Un
libro sul controspionaggio, lui una cellula russa e lei un'analista
della CIA, anzi no sono molto di più, sono marito e moglie.
Cos'è
che fa crollare una donna? Una bugia.
Siamo
abituati a mentire e a coprire le bugie, d'altronde Vivian lo sa, è
il suo lavoro scoprire i bugiardi e far trionfare la verità.
“Certe
volte pensiamo che nascondere la verità sia il modo giusto per
proteggere le persone che amiamo. “
Ma
cosa la sconvolge per davvero?
Sapere
che tutto ciò in cui ha creduto e che ha costruito in dieci anni con
suo marito in realtà sono solo bugie, carta straccia. Non c'è
niente che regga, nessuna via d'uscita e fra flashback di ricordi
dolci e un presente troppo amaro da digerire, ci troviamo davanti ad
una donna fragile, insicura, così incredula da mettere in dubbio
anche le sue capacità di madre, di proteggere i suoi figli.
Un
libro imprevedibile, sembra ad ogni capitolo di essere quasi alla
verità, che tutto abbia finalmente una logica, ora a favore di
Vivian, ora di Matt ora della CIA, ma con uno schiocco delle dita
l'autrice capovolge la situazione, ritrovandoci punto e a capo fino a
chiederci “Chi è il vero cattivo?” “Chi ha davvero sbagliato”?
Si
arriva così a comprendere che non c'è nulla di certo, che la verità
non è una e che ogni scelta per quanto opinabile è giusta, o
quantomeno l'intento lo è.
“Raggiungo
l’angolo in cui mi trovavo quando lo rividi la volta dopo. La
libreria
ha chiuso da un pezzo, adesso è una boutique. Tuttavia rimango a
fissarla,
m’immagino che venda ancora libri e che lui sia là davanti a
sfogliarne
uno.
Quante emozioni allora, sollievo ed eccitazione; adesso c’è solo
tristezza,
tanta
tristezza.”
E'
un libro quasi introspettivo, narrato dalla stessa Vivian, cosa che
poco mi è piaciuta perchè non lascia la parola al marito Matt, dal
quale potremmo capire di più di alcune scelte.
Con
colpi di scena, l'autrice ci permette di analizzare un sentimento
molto forte quanto l'amore, la fiducia, di esplorare la fragilità
dei rapporti umani e di quanto in realtà sappiamo ben poco delle
persone che ci circondano, anzi sappiamo solo ciò che vogliono farci
credere e allora neanche l'istinto, il buon senso possono aiutarci.
“Adesso
sono raggiante di speranza. La speranza che forse, dopotutto,
resteremo
insieme e saremo al sicuro. Guardo Matt, e gli leggo in faccia le mie
stesse
sensazioni”.
L'autrice
mette in chiaro fin dalle prime righe, quanto sia difficile capire di
chi possiamo fidarci e cosa si scatena in una persona, quando la
fiducia viene a mancare e le certezze costruite in una vita crollano.
A cosa possano portare scelte giuste o sbagliate, e fin dove
possiamo spingerci per salvare ciò o chi amiamo.
Credo
che la particolarità del romanzo, che un po' si richiama al film MR
e MRS Smith, oppure Red Sparrow, sia aspettarsi una donna forte dato
anche il lavoro che fa, una donna cazzuta e ritrovarsi invece,
una donna che ama e che viene ferita.
“Gli
occhi non abbandonano l’elicottero che procede lungo la costa, il
rombo
che
man mano scema finché l’unico rumore torna a essere il frangersi
delle
onde;
e allora gli si insinua sulle labbra un sorriso, non quello aperto e
disarmante
che vedono sempre i suoi famigliari, un sorriso totalmente diverso.
Un’espressione
che lo farebbe sembrare uno straniero, se qualcuno la vedesse.
Osserva
l’elicottero svanire in lontananza, e dalla bocca gli sfugge
un’unica
parola,
sussurrata come un segreto. «Do svidanija».”
Ecco,
come si può ben capire il romanzo non è auto-conclusivo ma un
arrivederci.
Io
aspetto un sequel in cui venga data parola a Matt e di capirci
qualcosina in più, capire i suoi intenti perchè mi vien da pensare:
“E se lo avesse fatto per amore della sua famiglia?”.
Non
sempre le scelte giudicabili come sbagliate sono tali perchè tale è
la natura dell'uomo, forse è il frutto proprio di tanto amore, forse
anche Matt sta proteggendo la sua famiglia, forse tanti forse che
aspettano un sequel.
Nel
complesso il libro è coinvolgente soprattutto per il fatto che è
solo una donna, nel suo essere fragile, a fare la scelta più
importante della sua vita.
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Recensione Editing |
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