19 giu 2018

RECENSIONE: Karen Cleveland - Solo la verità


TITOLO: Solo la verità
TITOLO ORIGINALE: I need to know
AUTORE: Karen Cleveland
SERIE: /
GENERE: Thriller
POV: Femminile
FINALE: No cliffhanger
EDITORE: DeA Planeta

TRAMA

Pochi clic separano Vivian Miller, analista del controspionaggio della CIA, dal suo obiettivo. Un algoritmo da lei ideato, due anni di ricerche, svariati tentativi falliti: tutto precipita verso la breve sequenza di gesti che le consentirà di violare il sistema operativo di Jurij Yakov e smascherare una rete di spie russe presenti sul territorio degli Stati Uniti. Ma quando la cartella друзья, amici, rivela finalmente il suo contenuto, il mondo di Vivian
crolla in un istante. Perché a restituirle lo sguardo dal pc di Yakov sono gli occhi scuri e profondi di Matt. Il suo Matt. L’uomo della sua vita e padre dei suoi quattro figli. Di colpo non è più solo il futuro professionale di Vivian a essere in discussione, ma il suo presente, il suo passato. Mentre dentro di lei ogni certezza va in pezzi, la memoria corre a ritroso: l’incontro fortuito e quel caffè rovesciato sulla camicia di Matt (le goffe scuse di lei, il sorriso di lui); il primo appuntamento nel ristorantino italiano; l’improbabile proposta di matrimonio in aeroporto; la ricerca della casa perfetta nei sobborghi di Washington; la nascita di Luke. Una bugia lunga dieci anni. Un incubo privato destinato a trasformarsi in concitato intrigo politico dove la posta in gioco si fa di ora in ora più alta.

RECENSIONE

Un libro sul controspionaggio, lui una cellula russa e lei un'analista della CIA, anzi no sono molto di più, sono marito e moglie.

Cos'è che fa crollare una donna? Una bugia.

Siamo abituati a mentire e a coprire le bugie, d'altronde Vivian lo sa, è il suo lavoro scoprire i bugiardi e far trionfare la verità.

Certe volte pensiamo che nascondere la verità sia il modo giusto per proteggere le persone che amiamo.

Ma cosa la sconvolge per davvero?

Sapere che tutto ciò in cui ha creduto e che ha costruito in dieci anni con suo marito in realtà sono solo bugie, carta straccia. Non c'è niente che regga, nessuna via d'uscita e fra flashback di ricordi dolci e un presente troppo amaro da digerire, ci troviamo davanti ad una donna fragile, insicura, così incredula da mettere in dubbio anche le sue capacità di madre, di proteggere i suoi figli.

Un libro imprevedibile, sembra ad ogni capitolo di essere quasi alla verità, che tutto abbia finalmente una logica, ora a favore di Vivian, ora di Matt ora della CIA, ma con uno schiocco delle dita l'autrice capovolge la situazione, ritrovandoci punto e a capo fino a chiederci “Chi è il vero cattivo?” “Chi ha davvero sbagliato”?

Si arriva così a comprendere che non c'è nulla di certo, che la verità non è una e che ogni scelta per quanto opinabile è giusta, o quantomeno l'intento lo è.

Raggiungo l’angolo in cui mi trovavo quando lo rividi la volta dopo. La
libreria ha chiuso da un pezzo, adesso è una boutique. Tuttavia rimango a
fissarla, m’immagino che venda ancora libri e che lui sia là davanti a sfogliarne
uno. Quante emozioni allora, sollievo ed eccitazione; adesso c’è solo tristezza,
tanta tristezza.”

E' un libro quasi introspettivo, narrato dalla stessa Vivian, cosa che poco mi è piaciuta perchè non lascia la parola al marito Matt, dal quale potremmo capire di più di alcune scelte.

Con colpi di scena, l'autrice ci permette di analizzare un sentimento molto forte quanto l'amore, la fiducia, di esplorare la fragilità dei rapporti umani e di quanto in realtà sappiamo ben poco delle persone che ci circondano, anzi sappiamo solo ciò che vogliono farci credere e allora neanche l'istinto, il buon senso possono aiutarci.

Adesso sono raggiante di speranza. La speranza che forse, dopotutto,
resteremo insieme e saremo al sicuro. Guardo Matt, e gli leggo in faccia le mie
stesse sensazioni”.

L'autrice mette in chiaro fin dalle prime righe, quanto sia difficile capire di chi possiamo fidarci e cosa si scatena in una persona, quando la fiducia viene a mancare e le certezze costruite in una vita crollano. A cosa possano portare scelte giuste o sbagliate, e fin dove possiamo spingerci per salvare ciò o chi amiamo.

Credo che la particolarità del romanzo, che un po' si richiama al film MR e MRS Smith, oppure Red Sparrow, sia aspettarsi una donna forte dato anche il lavoro che fa, una donna cazzuta e ritrovarsi invece, una donna che ama e che viene ferita.

Gli occhi non abbandonano l’elicottero che procede lungo la costa, il rombo
che man mano scema finché l’unico rumore torna a essere il frangersi delle
onde; e allora gli si insinua sulle labbra un sorriso, non quello aperto e
disarmante che vedono sempre i suoi famigliari, un sorriso totalmente diverso.
Un’espressione che lo farebbe sembrare uno straniero, se qualcuno la vedesse.
Osserva l’elicottero svanire in lontananza, e dalla bocca gli sfugge un’unica
parola, sussurrata come un segreto. «Do svidanija».”

Ecco, come si può ben capire il romanzo non è auto-conclusivo ma un arrivederci.

Io aspetto un sequel in cui venga data parola a Matt e di capirci qualcosina in più, capire i suoi intenti perchè mi vien da pensare: “E se lo avesse fatto per amore della sua famiglia?”.
Non sempre le scelte giudicabili come sbagliate sono tali perchè tale è la natura dell'uomo, forse è il frutto proprio di tanto amore, forse anche Matt sta proteggendo la sua famiglia, forse tanti forse che aspettano un sequel.

Nel complesso il libro è coinvolgente soprattutto per il fatto che è solo una donna, nel suo essere fragile, a fare la scelta più importante della sua vita.

Buona lettura!







Recensione                Editing

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