21 apr 2017

RECENSIONE: Jenniver Niven - L'universo nei tuoi occhi



TITOLO: L'universo nei tuoi occhi 
AUTORE: Jennifer Niven  
SERIE: -  
GENERE: Young Adult  
POV: Alternato  
FINALE: Autoconclusivo  
EDITORE: De Agostini 
  
TRAMA  
  
Affascinante. Divertente. Distaccato. Ecco le tre parole d’ordine di Jack Masselin, diciassette anni e un segreto ben custodito: Jack non riesce a riconoscere il volto delle persone. Nemmeno quello dei suoi genitori, o quello dei suoi fratelli. Per questo si è dovuto impegnare molto per diventare Mister Popolarità. Si è esercitato per anni nell’impossibile arte di conoscere tutti senza conoscere davvero nessuno, di farsi
amare senza amare a propria volta. E finora è riuscito a cavarsela. Ma le cose prendono una piega inaspettata quando Jack vede per la prima volta LibbyLibby che non è come le altre ragazze. Libby che porta addosso tutto il peso dell’universo: un passato difficile e tanti, troppi chili per poter essere accettata dai suoi compagni di scuola. Un giorno, per non sfigurare davanti agli amici, Jack prende di mira Libby in un gioco crudele, che spedisce entrambi in presidenza. Libby però non è il tipo che si lascia umiliare, e il suo incontro con Jack diventa presto uno scontro. Al mondo non esistono due caratteri più diversi dei loro. Eppure… più Jack e Libby si conoscono, meno si sentono soli. Perché ci sono persone che hanno il potere di cambiare tutto. Anche una vita intera.  
  
RECENSIONE  
  
"Non ho il coraggio di alzare gli occhi. E se anche lui alza lo sguardo e mi bacia? Il mio corpo potrebbe esplodere in un milione di scintille luccicanti." 

Ho appena letto che Teen Vogue ha descritto questo ultimo romanzo di Jennifer Nevin come il nuovo Tutta colpa delle stelle. Ecco, no. John Green ha dato vita ad un qualcosa che ti rimane ancorato dentro, spezzettandoti l'anima e facendoti sentire più schifezza che mai. L'universo nei tuoi occhi, invece, ti lascia così, sospeso tra il mmh e il bah. 
Il romanzo parla di Jack, affetto da prosopagnosia, una malattia che non consente di riconoscere i volti delle persone che ci circondano, nemmeno dei famigliari, e di Libby, ex ragazzina più cicciona d'America, che, in seguito ad una perdita di peso, ma rimanendo comunque nella categoria plus size, decide di ritornare a scuola ed affrontare la realtà, che sarà fatta delle classiche prese in giro, occhiatine, frasi dette a metà. 
I due si incontrano, o meglio si scontrano, e il resto lo potete immaginare. 
Lei aiuta Jack ad affrontare il mondo con la sua malattia. Lo aiuta a fare coming out riguardo ad esso, perché nessuno ne è a conoscenza. D'altro canto, lui l'aiuta ben poco in quel processo che è la realizzazione del sé. Libby è una ragazza forte, indipendente, testarda e determinata. Come tante di noi, non ha bisogno di un masculo per sentirsi realizzata. Ma, vabbé. 

"Spicco il volo. Sono in cielo. Sono il cielo. Sono mondiale. Sono universale." 

Sarà che io per natura sono un essere crudele, o che semplicemente mi aspetto troppo dai romanzi che le grandi testate giornalistiche definiscono come il nuovo fenomeno, il libro che dovete leggere. 
Uff. 
Il libro è scritto bene, sia ben chiaro. E' simpatico come è simpatica una scenetta di Ale e Franz. 
I personaggi son ben descritti, c'è l'evoluzione del personaggio, c'è la storiella d'amore, c'è il trauma, c'è tutto. Ma manca il cuore. Manca la capacità, almeno da parte mia, di affezionarsi ai protagonisti. Ecco, ho provato più affetto per il fratellino di Jack, che per Jack stesso e Libby. 
Lo consiglio? Ma anche si, dai. Non è un libro malvagio. Non è nemmeno il libro che stravolgerà la vostra vita, ma vi farà passare delle ore piacevoli. 
Due cose mi hanno mandato in bestia: il finale e la lunghezza dei capitoli. Per quel che riguarda il finale, guardo sul mio kindle e vedo che sono al 92% del libro. Si sente la fine vicina ma c'è ancora qualcosa da dire. Finisco il capitolo e boom i ringraziamenti. Pensavo fosse una presa in giro. Sono tornata indietro dicendomi "magari ho cliccato troppo veloce e ho saltato un capitolo". E invece no. La fine arriva come la pioggia d'estate. Senza preavviso e tanto brutale da farti girar le scatole. I capitoli: si parte da un minimo di 8 righe ad un massimo di 6 pagine. Non si fa, non si fa. Simpaticamente, alle amiche ho detto che è un libro da tenere in bagno, non perché faccia schifo, ma perché in qualsiasi momento ci si può fermare. Non è un libro che un capitolo chiama l'altro. Non senti quell'urgenza di girar pagina. E' un libro che tenta di insegnar tanto, ma non so quanto ci riesca. 
In ogni caso, buona lettura! Fateci sapere cosa ne pensate :)




Recensione a cura di Nevaeh
Editing a cura di Black_lilium 

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