RECENSIONE: Thomas Montasser - Il romanzo degli istanti perfetti

TITOLO: Il romanzo degli istanti perfetti

AUTORE: Thomas Montasser

SERIE: /

GENERE: Narrativa

POV: Alternato

FINALE: Autoconclusivo

EDITORE: De Agostini

TRAMA

Marietta Piccini lavora nella redazione di una minuscola, raffinata casa editrice inglese. Un pomeriggio, sui gradini della London Library, viene investita da una folata di vento che manda all’aria le sue carte. Nell’affannarsi a raccoglierle, si appropria accidentalmente di un misterioso pacchetto che, una volta a casa, rivela un contenuto intrigante: il testo battuto a macchina di un romanzo che Marietta, curiosa, inizia a leggere senza più riuscire a smettere…
È la storia, fitta di ostacoli e complicazioni, di un tale Paul Swift, impiegato di banca di trent’anni affetto da inguaribile ottimismo e da una profonda fame di vita. Affascinata, Marietta non può fare a meno di seguire gli indizi di cui il romanzo è disseminato nel tentativo di risalire al suo autore. Per provare a scrivere insieme a lui il proprio, meritatissimo lieto fine. Romantico, sognante e venato di saggia ironia, Il romanzo degli istanti perfetti è un inno ai capricci del caso e al potere della letteratura: un piccolo monumento all’amore per i libri, tutti i libri – anche e soprattutto quelli destinati a restare chiusi in un cassetto.


RECENSIONE

Buongiorno, Lovers. 

Dopo tanto tempo mi sono ritrovata tra le mani un libro che, senza troppi giri di parole, non mi è piaciuto. 

Non c'è stato momento in cui mi sono detta "Dai, non è così male". Ma ogni tanto ci vuole. Ogni tanto dobbiamo leggere qualcosa che non ci colpisce, perché così ci ritroviamo a riflettere su cosa, per noi, non ha funzionato. Perché com'è ovvio, ciò che non piace a me, può tranquillamente piacere a qualcun altro. E meno male! 

Il romanzo degli istanti perfetti è un romanzo, nel romanzo, nel romanzo. No, non è un errore di battitura. 

Marietta Piccini, redattrice freelance per una casa editrice indipendente, si ritrova per un fortuito caso tra le mani un manoscritto. Lo legge, se ne innamora e arrivano i problemi: manca l'autore e manca il finale. L'idea di fondo, quindi, non è nemmeno così male.

Protagonista del romanzo letto da Marietta è Paul T. Swift, un uomo colpito da diverse sfortune ma che comunque vive con serenità, nonostante il suo mondo, da un giorno all'altro va a rotoli. 

Il personaggio di Paul Swift potrebbe essere pure interessante, a differenza di quello di Marietta, dell'editore, di sua moglie e altri personaggi di passaggio. 

Ho avuto enorme difficoltà nella lettura principalmente per tre motivi. 

Il primo motivo: la descrizione dei luoghi. Eccessiva, lunga, noiosa, ripetitiva. Così come quei momenti in cui per cinque pagine ci ritroviamo il personaggio di turno immerso tra i pensieri quali: "Cosa starà facendo l'autore in questo momento? È anche lui vicino ad una finestra?" Una volta va bene, ma per cinque pagine no. 

Il secondo motivo: impossibilità ad affezionarmi ai personaggi. Non ce l'ho fatta. Marietta mi era antipatica a pelle. L'editore e sua moglie mi sembravano due personaggi simili a quelli che si trovano ne La settimana enigmistica (Carlo e Alice, per capirci). Paul Swift è un essere umano qualunque e nel suo essere una persona qualunque non mi ha stupita. 

Il terzo motivo: la mancanza di momenti di suspance. Non finivo mai un capitolo (e son pochi, 14) dicendomi Caspita! Devo assolutamente continuare a leggere, non posso rimanere così, col fiato sospeso. 

A questi tre motivi ne aggiungerei un quarto: la scelta lessicale. Più volte leggendo mi è venuta in mente l'espressione "Ha inghiottito un thesaurus". 

Bene, Lovers. Detto ciò mi farebbe piacere sapere se qualcuno di voi ha avuto modo di leggere questo romanzo. 

Avete incontrato anche voi difficoltà nella lettura? Oppure voi siete riusciti a farvi rapire dalle pagine degli istanti perfetti? 

Fatecelo sapere! 

Recensione a cura di Nevaeh
Editing a cura di kirsten